A Monte Carlo di Giulio Buonanno

Giugno 17, 2013 in LIbri, Recensioni Libri

Copertina  A Monte Carlo

Leggendo “A Monte Carlo” di Giulio Buonanno, piuttosto che trovarsi di fronte al solito giallo-noir, si ha l’impressione netta di una sentita e accorata promozione all’accoglienza, alla comprensione e all’aiuto, morale e materiale per lo straniero, l’immigrato, il rifugiato politico da qualunque nazione proveniente, accompagnandolo all’integrazione nel nostro tessuto sociale o, comunque, a renderlo autonomo e libero di esercitare il suo bisogno e desiderio di libertà e di scegliere la sua strada. Un altro aspetto, molto lodevole, del romanzo è quello di esaltare e promuovere la bontà verso il prossimo, seguendo i dettami biblici e religiosi della morale cristiana. Questi sono i principali meriti dell’autore, in un periodo storico molto complesso come quello attuale, di crisi esistenziale profonda e di rivolgimenti politici e sociali dell’intera umanità. Il libro, infatti, narra la storia di due giovani desiderosi di libertà una, Carmela, di etnia sicula che si sente costretta e limitata da usi, costumi e tradizioni ormai obsoleti e invisi ai giovani d’oggi, l’altro, Ahmed, perché è un perseguitato politico proveniente da uno stato africano in pieno regime rivoluzionario, dove le libertà personali non esistono da tempo immemorabile. Il viaggio verso la libertà porta questi due giovani dalla Sicilia a Monte Carlo, noto paradiso fiscale, economico, finanziario e sociale d’Europa,  e li vedrà coinvolti, incolpevolmente, in episodi delittuosi. Questi ultimi, in ogni modo, sono espressione del male e della cattiveria perversa degli uomini che, trovandosi sempre allo stato latente in ogni essere umano, spesso esplodono prepotentemente e si riversano a danno dei propri simili. Nella narrazione, sostanzialmente poliziesca e investigativa, si notano alcuni intermezzi amorosi e altre apprezzabili pause poetiche che evidenziano la vena di fondo e il substrato lirico che influenzano l’espressione letteraria di questo autore. In conclusione, il libro è gradevole e interessante, non soltanto per l’ordito narrativo oltre a essere moralmente e socialmente utile.

 

Vittorio Sartarelli

Scrittore

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